17.4.04

Bandiera rossa: genesi di un simbolo.
Alzi la mano chi conosce la storia della bandiera rossa! ho come l'impressione che siano pochi (anche fra i compagni più facinorosi); è curioso scoprire che simboli, parole ed altro, che spesso si danno per scontati, nella realtà, hanno un significato e un origine ben precisi. Non era il colore preferito di Carl Marx o di qualsiasi altro profeta della rivoluzione ma ha una storia ben più remota che risale addirittura all'antica Grecia e in particolare ad Atene. Vigeva, allora, il sistema politico delle poleìs, che in se per se era molto fragile soprattutto rispetto alle minacce estere perchè si confrontava con colossi imperiali come la Persia, l'Egitto, i Fenici, i Romani; ma, al contempo, fu il grande esempio di civiltà che ci viene dal passato: rispetto per tutti (razze, omosessuali, diversi in genere purché fossero colti e ricchi: il resto erano barbari); primo esempio nella storia in cui i cittadini decidevano della politica del proprio paese, in pratica, la democrazia (non è un caso se tutte queste parole vengono direttamente dal greco; ad es. la parola politica viene direttamente da poleis cioè città: non è interessante notare ciò?). Ma andiamo avanti, la democrazia, diceva il politologo Miglio, è un pendolo, oscilla intorno un baricentro, ma in una società sono molteplici le forze che spingono in un verso o nell'altro; fino a quando ci sarà rispetto per l'avversario ci sarà democrazia, nel momento in cui c'è un gruppo prevaricatore allora siamo sul border line (come dicono gli inglesi). Quindi democrazia è esprimere i propri bisogni, lottare per le proprie idee sul come si amministra una società ma con rispetto per l'altro; in una parola democrazia è partecipazione. Osserviamo un attimo la bellezza delle parole e del loro significato: partecipare significa rendersi parte di un sistema, esserne dentro ma con un propria indentità; non posso essere contrario per definizione con questo sistema (società) perchè anche io ne sono un pezzettino, attaccarlo significherebbe in un certo qual modo attaccare se stessi; ma è vero anche che ho la mia individualità da difendere e lo stesso discorso vale anche per le classi sociali. Quindi accadde che in certo punto della storia di Atene avevamo i cittadini, uomini liberi (perchè vivevano di rendita), che votavano, amministravano e facevano carriera; e poi avevamo i lavoratori che non erano schiavi ma non avevano diritti politici (avevano il solo diritto a una retribuzione di sussistenza). Questa situazione durò fino a quando un bel giorno i lavoratori si coalizzarono aizzati da un latifondista greco (politicamente avverso alla "maggioranza di governo") e manifestarono per le vie della città per reclamare i propri diritti; il corteo era aperto da questo latifondista che marciava, felice e contento, con la bandiera rossa (simbolo araldico della propria famiglia). Indro Montanelli ironizzava sul fatto che il simbolo della sinistra avesse un'origine quasi nobile ma in realtà il momento storico è veramente epocale e/o emblematico: è la prima manifestazione, nella Storia, che vede il popolo sfilare pacificamente nelle vie della città per pretendere, democraticamente, una maggiore eguaglianza sociale. La bandiera fu ripresa, poi, all'indomani della rivoluzione francese diventando così il simbolo dei lavoratori uniti, quindi dei sindacati; con l'avvento della filosofia marxista e comunista la bandiera rossa divenne anche il simbolo del partito dei lavoratori. Tengo a precisare che i simboli sono simboli e ognuno ci vede quello che ci vuol vedere ma mi sembrava una storia curiosa ed è comunque cultura.



"Finché esisterà, a causa delle leggi e dei costumi, una dannazione sociale che in piena civiltà crea artificiamente degli inferni, e aggiunge una fatalità umana al destino, che è divino; finché i tre problemi del secolo, la degradazione dell'uomo nel proletariato, l'abbiezione della donna per fame, l'atrofia del fanciullo per tenebra, non saranno risolti; finché, in certi settori, sarà possibile l'asfisia sociale; in altre parole, e da un punto di vista ancor più ampio, finché esisteranno sulla terra ignoranza e miseria, il lavoro dei giovani, per mettere all'indice tutto ciò che è ingiustizia, non sarà mai vano: concorri con le tue idee, i tuoi se, i tuoi però alla realizzazione di tale giornale"

Parafrasando Victor Hugo nella sua introduzione a "Les miserables" (1862)

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