
Quante sono le verità che spiegano un mistero? Per un politico ce ne sono diverse ma quella che gli interessa tra tutte è quella più facile da spiegare, per un giudice la verità esiste solo se è dimostrabile con assoluta certezza ma un bravo giornalista sa che la verità è una sola. Spesso la conosce anche prima di cominciare a cercare. Ilaria Alpi lo sapeva e sapeva anche che molto spesso per trovare la verità basta seguire la stessa strada che percorre il denaro.
Stava percorrendo proprio quella strada quando fu uccisa a Mogadiscio in Somalia.
La guerra civile faceva da sfondo ai suoi servizi sul Tg3 come faceva da sfondo ai traffici illeciti dell’Europa nel paese africano.
Sulla scena ci sono “Uomini d’affari”, sciacalli! Gli uomini che pagano per scaricare rifiuti tossici provenienti dall’industria europea nella “Terra dei pezzenti” e che poi si fanno pagare per procurare le armi necessarie per prolungare la guerra. Così il meccanismo era perfezionato con una guerra civile in corso è più facile coprire certi traffici senza troppi rischi. Ilaria era un sassolino in quell’ingranaggio dagli altri profitti. Sapeva muoversi a Mogadiscio, imprevedibile e intelligente perché era guidata solo dall’amore per la verità e per il suo mestiere.
aveva già annotato nomi e cognomi sui suoi taccuini e il suo operatore aveva filmato una decina di cassette con le prove delle sue tesi.
Per la giustizia infatti non basta sapere la verità ma bisogna anche provarla.
Tutti sanno a Mogadiscio ma solo Ilaria aveva avuto il coraggio di raccogliere le prove e le aveva già annotato nomi, cognomi e luoghi sui suoi taccuini e il suo operatore aveva filmato una decina di cassette con le prove delle sue tesi.
Ma un sassolino non può occupare tutta la scena e qualcosa si stava movendo sullo sfondo.
I trafficanti, i signori della guerra, gli armatori erano decisi a proteggere i loro interessi anche se questo voleva dire uccidere a sangue freddo due persone: Ilaria e Miran Hrovatin il suo operatore.
E lo dimostrarono nel “più crudele dei giorni”.
Poi i sevizi segreti di non so quante nazioni si preoccuparono di infangare e coprire tutto. Non si devono sapere i responsabili!
C’è un processo in corso che più provare al verità è solo fonte di vergogna per il nostro stato di diritto.
Il giudice a cui era stato affidato il caso rischiava di scoprire troppo con un indagine seria condotta sul campo cioè a Mogadiscio e per questo è stato allontanato con una motivazione ridicola.
Un dirigente dei servizi segreti italiani, interrogato in aula, ha dichiarato di sapere… ma di non poter parlare: “Segreto di Stato”. Così si chiamano le verità scomode per un paese. Vergogna!
Le mie sono solo parole tesi oppure è la verità se volete ma non posso provarla.
Devo ammettere di essermi innamorato della figura di Ilaria Alpi dopo aver visto il film “Il più crudele dei giorni” interpretato da Giovanna Mezzogiorno ma già da quello che avevo letto sul suo conto si intuisce il carattere di una delle tante persone che loro malgrado tra le pagine amare della storia d’Italia.
Fabio
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